I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione comprendono disturbi mentali ad eziologia multifattoriale quali elementi instrapsichici, familiari, biologici e socio culturali. Questo gruppo di disturbi comprende l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il binge eating disorder (oltre ad una categoria residuale di disturbi globalmente definiti come non altrimenti specificati). Tutti questi disturbi hanno un nucleo psicopatologico comune rappresentato da un’estrema preoccupazione per il peso corporeo a cui la persona lega la propria autostima. Nell’anoressia nervosa il soggetto tende a sottoporsi a restrizioni alimentari estreme mentre nella bulimia nervosa si assiste ad abbuffate seguite da condotte di eliminazione. Spesso si riscontra il fenomeno del crossover con una fluttuazione dei sintomi tra vari sottotipi di ogni quadro nosologico oppure una fluttuazione ad una categoria nosologica dello stesso spettro dei disturbi del comportamento alimentare. Nei casi più gravi è spesso necessario un intervento integrato che veda la presenza di un nutrizionista, uno psichiatra o neuropsichiatra nel caso di pazienti in età evolutiva, di uno psicologo allo scopo di integrare trattamenti nutrizionali, farmacologici, psicoterapeutici individuali e familiari in modo coerente e continuativo.
Sono disturbi che colpiscono nel 90% dei casi persone di sesso femminile e in genere nella fascia compresa tra i 14 e i 25 anni (con picchi tra i 15 e i 19 anni per l’anoressia nervosa) e sono presenti solo nei paesi occidentali ad alto reddito rispetto a quelli in via di sviluppo con un’idealizzazione della magrezza spesso influenzata dai media. Il sintomo alimentare si auto -mantiene nel tempo e costituisce uno dei principali elementi di resistenza alla psicoterapia. Al fine di attivare un intervento efficace è necessario intervenire il più precocemente possibile nel momento dell’insorgenza dei sintomi.